Coltivazione, crescita ed esigenze ambientali dell’aglio
L’aglio preferisce climi temperati e asciutti. Le varietà più rustiche vegetano bene anche in montagna. Se lo si coltiva nelle zone vicino ai litorali marini, il prodotto che si ottiene sarà più dolce e il suo aroma meno pungente.
Il terreno migliore per l’aglio è sciolto, con una limitata quantità di argilla, o di medio impasto piuttosto permeabile, poiché esso subisce notevoli danni quando l’umidità del suolo è elevata. Non tollera terreni a reazione acida.
Da una testa d’aglio intera conservata al meglio dalla coltivazione dell’anno precedente, si prendono i singoli spicchi e si dispongono a distanza di circa 15-20 cm uno dall’altro, con la punta verso l’alto. Un singolo spicchio darà origine ad una pianta.
Suggeriamo un piccolo esercizio. Contate sempre gli spicchi delle teste d’aglio utilizzati in cucina: è un modo per conoscerlo meglio!
L’aglio germina normalmente dopo 10 – 15 giorni dall’impianto. La temperatura ottimale per la germinazione è di 12 – 15 °C, con un minimo di 5 °C. Successivamente la velocità della sua crescita dipende soprattutto dalla temperatura ambientale. Durante l’inverno, che riesce a superare molto bene senza subire danni, la sua crescita rallenta fino a fermarsi nei periodi di gelo, per poi riprendere vigorosamente all’inizio della primavera. Di conseguenza, le varietà la cui coltivazione inizia alla fine dell’inverno hanno una crescita più veloce rispetto a quelle autunnali.